Villani, cafoni, bifolchi e buzzurri

Che le parole abbiano un loro peso è evidenza facile. Meno facile è ricostruire il passaggio a cui alcune parole sono costrette lungo la lenta o compassata trasformazione da voci puramente descrittive a termini spregiativi. La nostra lingua conosce diversi esempi di questo genere, ma uno in particolare meriterebbe forse una revisione in chiave riabilitativa.… Continua a leggere Villani, cafoni, bifolchi e buzzurri

La conca

Quanto ci sia di vero in questo ritornello popolare non è questione interessante. Nonostante i tempi, negli "Abruzzi" resiste ancora il detto che associa l’andatura delle donne locali al portamento elegante di regine e dame semicoronate. Scriveva Maud Howe nel suo libro "Cronaca di viaggio tra i monte d’Abruzzo nell’autunno del 1898", in riferimento alle… Continua a leggere La conca

Gli spalloni

Il confine italo-svizzero è ancora trapuntato di ricordi, lungo la linea che anche oggi segna la distanza tra due mondi molto distanti. Un tempo, nel mezzo, c’era la “ramina”, la rete metallica impiantata dal 1894 attorno a Bizzarone; e sulla ramina c’era un sistema di campanelli utile ad allertare i finanzieri in caso di tentato… Continua a leggere Gli spalloni

Strilloni

Ancora oggi negli Stati Uniti si festeggia il “Newspaper carrier day”, ossia la giornata dello “strillone”, secondo una traduzione veracemente neorealistica. La data della ricorrenza è il 4 settembre, giorno in cui nel 1833 il New York Sun assunse il primo “paperboy”, Barney Flaherty , un ragazzino di 10 anni che aveva risposto all’annuncio pubblicato… Continua a leggere Strilloni

Stoke Mandeville

Stoke Mandeville è una piccola cittadina del Buckinghamshire, a nord ovest di Londra. Qui aveva sede il "Centro Nazionale di ricerca sulle lesioni del midollo spinale", un’istituzione che nel 1944 venne affidata alla responsabilità di un neurologo fuggito cinque anni prima dalla Germania nazista, Ludwig Guttman. E sempre qui, nel 1948, il futuro “sir” Guttman… Continua a leggere Stoke Mandeville

Il mondiale dei Mapuche

Eppure i Mapuche, popolo senza nazione, arrivarono in finale nel Mondiale del 1942, e forse vinsero. Fu un torneo senza professionisti, organizzato in Patagonia dal conte Otz con il benestare di Rimet e 12 squadre composte da operai e comunità presenti in quella che allora era una terra in grande espansione infrastrutturale. C'era anche l'Italia,… Continua a leggere Il mondiale dei Mapuche

Di me che (forse) (non) nascerò

Io non nascerò mai perché dicono che costo troppo. Neanche fossi fatto d'oro... Ho sentito di gente che ci compra, ci scambia, ci ordina su misura per evitare brutte sorprese. Ecco, io magari potrei nascere un po' più piccolo, un po' più leggero. Possibile che tutti chiedano taglie grandi? Anche un paio di chili se… Continua a leggere Di me che (forse) (non) nascerò

L’estate

Non vedevamo l’ora che fosse mattina. S’inforcava la bicicletta e via in discesa verso l’ara. I più avveduti non dimenticavano mai la bottiglia d’acqua fresca, ma senza le taniche della centoventisette non ce l’avremmo comunque fatta fino a mezzogiorno. I rintocchi del campanile ci dicevano che di lì a mezz’ora le mamme si sarebbero arrabbiate… Continua a leggere L’estate